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Giornata del Clima: dalle aziende agroforestali i crediti di carbonio per contrastare il cambiamento climatico
Il CREA Politiche e Bioeconomia coordina il Nucleo Monitoraggio Carbonio che definisce le Linee Guida dei progetti forestali e dei servizi ecosistemici per l’assorbimento di CO2.
Gran parte della battaglia contro i cambiamenti climatici si gioca sulla riduzione della presenza di anidride carbonica nell’atmosfera. Pertanto, generare crediti di carbonio, ossia stoccare il carbonio, è importante perché la CO2, la cui concentrazione in atmosfera è arrivata a 400 ppm (concentrazione mai raggiunta almeno negli ultimi 800.000 anni) è il principale gas responsabile dell’effetto serra, che produce il riscaldamento globale e quindi il cambiamento climatico. Lo stoccaggio del Carbonio consiste nell’assorbimento del carbonio atmosferico che può essere effettuato dalle foreste o dagli oceani. Le foreste, in particolare, lo assorbono grazie alla fotosintesi e lo stoccano sia nella parte aerea che nel suolo. Sebbene, per arrestare il cambiamento climatico il solo stoccaggio non sia sufficiente, incoraggiarne l’assorbimento permette ai governi di accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. A tal fine, è nato un mercato volontario di crediti di carbonio, che consente ai proprietari e gestori forestali di essere remunerati per le attività di gestione che favoriscono l’assorbimento del carbonio e alle imprese che acquistano i crediti di contribuire alla lotta al cambiamento climatico e potenzialmente diventare aziende ad emissioni zero.
Il contributo del CREA
Dal 2010 per analizzare e monitorare il mercato volontario nonché per definire e aggiornare le Linee Guida, è stato costituito Il Nucleo Monitoraggio Carbonio, un gruppo di lavoro finanziato dal programma Rete Rurale Nazionale 2014-2020 e coordinato dal CREA Politiche e Bioeconomia, al quale partecipano l’Università di Padova, Etifor srl, la Compagnia delle Foreste, CMCC, IPLA e altri enti e società impegnati nella ricerca del settore forestale e dei cambiamenti climatici.
Ogni anno il NMC pubblica il report che analizza il mercato dei crediti di carbonio in Italia e negli ultimi due rapporti, per seguire le tendenze del mercato, sono stati analizzati anche i progetti forestali che erogano altri servizi ecosistemici oltre all’assorbimento del carbonio.
Trend e scenari futuri
Nel 2021 i crediti di carbonio generati dal settore agro-forestale venduti nel mercato volontario internazionale hanno addirittura superato quelli generati complessivamente, segno che la domanda è in forte ascesa (Forest trend 2021).
Il Network for Greening the Financial System (NGFS 2021) stima che la domanda di crediti di carbonio aumenterà di ben 15 volte nel 2030 e di 30 volte nel 2050 rispetto ai crediti venduti attualmente e i prezzi arriveranno a toccare i 160 $/tCO2 nel 2050.
Al contrario, in Italia negli ultimi anni il mercato risulta stazionario a causa della mancanza di uno standard o linea guida nazionale, come avviene in altri Paesi, tuttavia dall’ultimo Report del Nucleo Monitoraggio Carbonio “Progetti forestali di Sostenibilità 2020” - http://www.nucleomonitoraggiocarbonio.it/it/index.php/news/item/59-presentazione-del-report-progetti-forestali-di-sostenibilita-in-italia-2020 - si evince come il mercato italiano abbia tutte le potenzialità per incrementare i propri volumi. Lo testimoniano non solo l’aumento del numero di progetti realizzati e di attori partecipanti al mercato e la tendenza verso iniziative che difficilmente possono essere ridotte alla sola metrica della CO2 assorbita, ma anche la quantificazione e valorizzazione degli altri servizi ecosistemici generati dai progetti.
Per saperne di più guarda anche il video su CREAtube, il canale YouTube del CREA: https://youtu.be/JdzX32fZBC4?list=PLuHR_wWt4GLXy5LYCUG_txjmwyK0zeY1I
Contatto stampa: Giulio Viggiani 3384089972
Guarda il video
https://youtu.be/JdzX32fZBC4?list=PLuHR_wWt4GLXy5LYCUG_txjmwyK0zeY1I