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Giornata della Biodiversità: l'impegno del CREA Foreste e Legno
Scopriamo progetti, attività ed iniziative
Biodiversità ospitata dagli ecosistemi forestali
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Le ricerche riguardano la biodiversità a livello di specie, di comunità e di ecosistema, affrontando anche aspetti legati ai servizi ecosistemici (per es. lepidotteri notturni, farfalle italiane) degli impollinatori in quanto fornitori di un servizio ecosistemico fondamentale.
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Conservazione e valorizzazione di risorse genetiche vegetali, svolta nell’ambito del “Programma triennale 2020-2022 per la conservazione, caratterizzazione, uso e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali per l’alimentazione e l’agricoltura (RGV-FAO)”: in quest’ambito vengono conservate in vivo, ex situ, sia presso la sede di Trento, sia in un campo catalogo allestito in ambiente alpino diverse accessioni provenienti da coltivazioni locali (cren, achillea, genziana, asparago di monte radicchio dell’orso
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Ricerca, recupero, caratterizzazione e conservazione dell’ecotipo locale “Prezzemolo Cronil”, svolta nell’ambito delle “Azioni per l’individuazione, caratterizzazione, divulgazione della biodiversità agricola e alimentare in Provincia di Trento”, in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento.
Recupero di popolazioni marginali di specie forestali
Durante l’ultima glaciazione, l’Italia è stata rifugio di numerose specie forestali tipiche di ecosistemi nordici, che col successivo innalzamento della temperatura, hanno ricominciato a risalire lungo la penisola per rioccupare le latitudini superiori. Alcune popolazioni sono rimaste “attardate” e isolate, costituendo popolazioni marginali, che, essendosi adattate alle mutate condizioni climatiche, possono aver selezionato caratteristiche e genotipi utili che ne hanno determinato la loro permanenza, rappresentando un importante patrimonio genetico da valutare, preservare e propagare (betulla dell’Appennino dalla Toscana alla Sicilia, l’abete dei Nebrodi in Sicilia, la migrazione assistita alla farnia della Pianura Padana).
Inoltre, l'importanza di studiare la capacità adattativa e la resilienza a livello inter ed intra -specifico in relazione ai cambiamenti climatici diventa fondamentale per l’identificazione di tratti adattativi utili per una conservazione e gestione sostenibili delle risorse genetiche forestali (introduzione di specie esotiche per es. la douglasia)
IUFRO Task Force “Strengthening Mediterranean Nursery Systems for Forest Reproductive Material Procurement to Adapt to the Effects of Climate Change” Questa Task Force (TF) riflette gli scopi e gli obiettivi del WG4 "Risorse genetiche forestali nella regione del Mediterraneo" nell'ambito della commissione per le questioni forestali del Mediterraneo della FAO Silva Mediterranea (SM). Essa è destinata a rendere disponibili le informazioni scientifiche di base per mantenere la diversità nella catena di produzione del vivaio forestale, applicare criteri di certificazione seri e scrupolosi e, infine, sostenere l'adattamento delle foreste future ai cambiamenti ambientali. Ciò aggiunge un ulteriore valore ai servizi ecosistemici forniti dalla silvicoltura. Coloro che conoscono le condizioni ambientali di tipo mediterraneo nel mondo, sanno anche con che frequenza viene ignorata l'applicazione delle pratiche di vivaistiche e non viene prestata sufficiente attenzione per preservare e certificare la diversità e la variabilità dei materiali forestali riproduttivi. Pertanto, la vivaistica forestale deve essere riconosciuta per il suo significato, essere rafforzata nelle regioni hot-spot della diversità genetica ed essere decisamente orientata al raggiungimento di un alto valore adattativo, attraverso il mantenimento e l'ampliamento della diversità genetica degli alberi forestali.