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Briciole di pane

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Pubblicazioni Istituzionali e Schede Tecniche

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INARBO.IT

Centri di ricerca: Foreste e Legno

Nell’ambito delle attività della Reter Rurale Nazionale 2014-2020 (scheda Foreste 22.2) è stato condotto un inventario dell’arboricoltura da legno in Italia. L’inventario è basato su una strategia di campionamento a due fasi, utilizzando in prima fase i punti IUTI e in seconda fase la fotointerpretazione degli impianti di arboricoltura da legno con verifica a terra.

Questionario – Cosa ne pensi dei boschi?

Centri di ricerca: Foreste e Legno

Nel quadro di un progetto internazionale stiamo eseguendo un questionario sul grado di consapevolezza dei benefici che il bosco può rendere. Ci vuole poco (tempo stimato, 1 minuto) ma per noi è molto utile.

Il questionario è rivolto a tutti, anche se siamo particolarmente interessati a scoprire cosa ne pensano i ragazzi in età scolare. Ti chiediamo, quindi, di girarlo ad amici e parenti e soprattutto a chi ha figli in età scolare.

Per i bambini più piccoli (con meno di 10 anni), abbiamo elaborato una versione più semplice in modo da conoscere anche il loro pensiero.

  1. Versione per adulti

  2. Versione per bambini

Il ceduo oggi: quale gestione oltre le definizioni?

Anno di pubblicazione: 2017

Centri di ricerca: Foreste e Legno

Il sistema ceduo, creato, mantenuto e perfezionato con funzioni eminentemente produttive e diffuso in Italia su quasi 3.700.000 ettari (Gasparini & Tabacchi 2011. Questo contributo riassume la dinamica recente, analizza lo stato corrente del ceduo e, sulla base delle recenti acquisizioni in particolare in ambito bio-ecologico e auxometrico, illustra le prospettive  selvicolturali  e di gestione, i problemi e le opportunità con riferimento particolare ai cedui oltre turno e agli scenari legati al global change.

Caratteristiche produttive e gestione dei cedui in Italia

I soprassuoli forestali governati a ceduo rappresentano una parte consistente dei boschi italiani. Al fine di una gestione efficace dal punto di vista ambientale ed economico-finanziario è opportuna una conoscenza approfondita delle specifiche caratteristiche di questo sistema selvicolturale. Questa nota si propone di offrire un aggiornamento e una sintesi degli aspetti più rilevanti di produttività e gestione dei principali tipi di ceduo in Italia, attraverso l’analisi dei principali contributi disponibili in merito nella letteratura specializzata. Viene messa in evidenza la necessità di razionalizzare la gestione selvicolturale, dedicando maggiori sforzi al miglioramento della funzionalità del ceduo, legando gli aspetti produttivi con quelli ambientali e paesaggistici.

Cenni di progettazione e linee guida per il collaudo delle piantagioni policicliche

Anno di pubblicazione: 2017

Centri di ricerca: Foreste e Legno

Vengono descritti i principali criteri di progettazione delle piantagioni policicliche, innovativa tipologia di piantagione dove piante principali con differenti cicli colturali coesistano nello stesso impianto. Si evidenziano i principali vantaggi di questa tipologia di piantagione sia  sotto l’aspetto gestionale ed economico finanziario evidenziando anche i miglioramenti di carattere ecologico ambientale. Vengono riportati alcuni schemi tipo  sia per le piantagioni policicliche a termine (PT) che per quelle potenzialmente permanenti (3P).
Infine vengono definite le linee guida per il collaudo delle piantagioni policicliche

 

Francesco Pelleri
email:   francesco.pelleri@crea.gov.it

  1. Linee guida

  2. Cenni di progettazione e linee guida

Linee di indirizzo per una pioppicoltura sostenibile

Anno di pubblicazione: 2018

Centri di ricerca: Foreste e Legno

Sono presentati e discussi aggiornati modelli di gestione della pioppicoltura rispettosi dell’ambiente e con particolare riferimento a quella orientata prevalentemente alla produzione di assortimenti legnosi di qualità per l’industria del compensato ottenibili da piantagioni in coltura specializzata o da impianti misti che prevedono l’impiego di cloni di pioppo con latifoglie a ciclo medio-lungo (impianti policiclici) o da filari alternati alle colture agrarie (agroselvicoltura). Questo documento è finalizzato a svolgere una funzione di riferimento, supporto e stimolo per pioppicoltori, tecnici professionisti, industriali, funzionari delle amministrazioni pubbliche, ricercatori e decisori politici, nella consapevolezza che la filiera del pioppo può rappresentare in Italia uno degli ambiti operativi più dinamici della green economy.

Selvicoltura nei cedui italiani: le normative sono allineate alle attuali condizioni?

Anno di pubblicazione: 2018

Centri di ricerca: Foreste e Legno

I soprassuoli forestali governati a ceduo rappresentano una parte consistente del patrimonio boschivo italiano (circa 3.700.000 ettari, pari al 42% della superficie totale –Gasparini & Tabacchi 2011) e una importante risorsa eco-nomica per i proprietari, sia pubblici che privati (il 69%).  Inoltre  il ceduo sta riscuotendo rinnovato interesse alla luce delle linee strategiche europee e nazionali di decarbonizzazione delle fonti energetiche e di sviluppo di fonti alternative e in considerazione degli attributi specifici del governo a ceduo, in termini di rinnovazione naturale, semplicità di gestione, resilienza e resistenza ai disturbi relativamente maggiore e cicli di coltivazione ridotti ri-spetto alla fustaia, elementi tutti coerenti con i principi di una gestione adattativa particolarmente opportuna in un contesto di cambiamenti globali. Tutto ciò è attestato da varie recenti iniziative, quali la COST Action FP 1301 EuroCoppice (2014), la conferenza internazionale della IUFRO Coppice forests: past, present and future di Brno (2015), il progetto LIFE FutureForCoppices (2016) e la nascita dell’Unità IUFRO 1.03.01 - Traditional coppice: ecology, silviculture and socio-economic aspects (IUFRO 2017). In questo contesto, il processo di armonizzazione e revisione della normativa può avere la funzione di volano per l’applicazione di modelli innovativi e per la gestione del ceduo in condizioni di piena sostenibilità ecologica, paesaggistica ed economica. Il contributo analizza perciò l’attuale quadro normativo evidenziandone i punti di debolezza e formulando alcune proposte per una sua maggiore coerenza.