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L’agricoltura pugliese conta 2021

È online la pubblicazione “L’agricoltura pugliese conta 2021”, curata dal gruppo di lavoro del CREA - Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia, sede di Bari. Essa si inserisce nel tradizionale filone informativo che il Centro realizza sull’andamento del sistema agroalimentare attraverso la pubblicazione di opuscoli a carattere sia nazionale - “L’agricoltura italiana conta” - che regionale. La pubblicazione è stata realizzata con la collaborazione dell'ufficio grafico del Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia della Sede di Roma.

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L’agricoltura pugliese conta 2021

Lo studio intende offrire agli operatori e policy maker del territorio una panoramica agile e veloce di tipo congiunturale e cogliere elementi di evoluzione e trasformazione dell’agricoltura regionale, anche di fronte agli effetti innescati della pandemia da COVID 19. L’agricoltura pugliese si allinea a pieno titolo alle stime nazionali che individuano nel sistema agroalimentare la maggiore capacità di resilienza: per il 2020 si stima, per l’agricoltura nazionale, una perdita di valore aggiunto compresa tra il -8,6% e il -8,3% a fronte di una perdita generale di oltre il 10% (ISTAT).

Con il supporto di tabelle e grafici di facile lettura, affiancati da brevi commenti, vengono descritti i principali indicatori strutturali ed economici del settore agricolo regionale, ma anche dell’industria alimentare e quindi della distribuzione e dei consumi.

L’agricoltura rappresenta il 4,2% del valore aggiunto dell’economia pugliese, dato che va sempre più rafforzandosi nel tempo e a cui si affianca una crescita degli investimenti fissi lordi, segno di uno sguardo attento al miglioramento strutturale. Essa, inoltre, conferma un carattere teso alla diversificazione colturale, in particolare nel raggruppamento patate e ortaggi, nel quale si riscontra un’ampia gamma di prodotti che crescono in termini di valore. Si rinforza ancora il comparto del biologico, che risulta in continua espansione e il comparto pesca e acquacoltura, la cui produzione complessivamente cresce dell’8,1%, mentre il valore aggiunto sale al 9,1%.