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Viticoltura e Enologia
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Viticoltura ed Enologia

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Viticoltura ed Enologia
Il Centro si occupa di viticoltura con riferimento all'uva da tavola e da vino, inclusa la trasformazione enologica. Svolge attività di conservazione e valorizzazione del germoplasma viticolo nazionale. Promuove tecniche colturali innovative volte a favorire la sostenibilità ambientale, ivi compreso il rapporto suolo-paesaggio-viticoltura, e alla sicurezza alimentare. È attivo negli studi chimici, biologici e sensoriali relativi alla trasformazione delle uve anche attraverso la valorizzazione della biodiversità dei microorganismi fermentativi.
Applicazioni nidificate
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Il CREA protagonista della chiusura della COST Action PlantEd, Porto 18-20 Settembre 2023
I ricercatori dei centri di ricerca Viticoltura ed Enologia (Luca Nerva), Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura (Angelo Ciacciulli, Concetta Licciardello), e Genomica e Bioinformatica (Fabio D’Orso) sono 4 dei 5 relatori afferenti a Istituzioni italiane (CREA e Fondazione Edmund Mach) che hanno presentato i risultati derivanti dall’utilizzo delle New Genomic Techniques (NGTs) rispettivamente in vite, agrumi, e pomodoro.
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Viticoltura sostenibile: il progetto OENOMED per i vigneti del futuro
3 ottobre, ore 17:00 CREA - Viticoltura ed Enologia, Via Cantina Sperimentale,1 - Velletri (RM)
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Vendemmia 2023, le previsioni CREA: produzione in calo per clima e peronospora ma la qualità è buona
Nonostante il meteo avverso e la preoccupante diffusione della peronospora, che hanno ridotto la produzione nazionale rispetto al 2022, il CREA Viticoltura ed Enologia prospetta una vendemmia per il 2023 di apprezzabile qualità e dal profilo aromatico interessante.
Kick-Off Meeting progetto PRIMA REVINE - 15 Luglio 2021
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dal 03
ott 2023
ore 17:30
fino al 03 ott 2023Workshop: Qualificazione e promozione delle filiere vitivinicole delle Aree Protette del Mediterraneo - Memorandum per i vigneti del futuro e Protocollo di intesa sui piani di azione locale
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Direttore del Centro
Riccardo Velasco
Direttore
ORCID: 0000-0002-8760-5031Aggregatore Risorse
Piano Triennale della Ricerca 2018-2020
Piano Triennale della Ricerca 2018-2020
Il Piano triennale di attività del CREA contiene la visione strategica decennale e la pianificazione operativa sia dell’Ente in generale sia dei singoli Centri di Ricerca in particolare e viene aggiornato annualmente.
E’ elaborato dal Consiglio Scientifico, adottato dal Consiglio di Amministrazione ed approvato dal Ministro delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo.
Scopri il Piano Triennale del CREA
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Stiamo lavorando con
Stiamo lavorando con

SNIPS: Sottoprodotti Naturali da matrici vegetali valorizzati per Preparazioni dalle elevate Proprietà Salutistiche

Progetto CEL NU LAT - FEASR PSR 2014-2020 Regione Piemonte – Misura 16.2.1

Progetto del programma Europeo PRIMA. REVINE - REgenerative agricultural approaches to improve ecosystem services in Mediterranean VINEyards
Storia del centro v.1 VE
VITICOLTURA ED ENOLOGIA
La storia del centro
La viticoltura italiana che risale ai tempi dell’Enotria e della Magna Grecia ha nobili ed antiche origini e, pur a fasi alterne, ha sempre rappresentato un punto di riferimento mondiale. Gli ultimi 150 anni hanno visto il rifiorire della vitienologia italica ed hanno stimolato la dedizione e la genialità di numerosi studiosi che hanno contribuito fortemente alla straordinaria produzione e qualità moderne. In questo scenario un ruolo molto importante lo hanno giocato gli Istituti Sperimentali, già Regie Stazioni Sperimentali costituite a fine ‘800.
Tra il 1872, con la nascita della Regia Stazione Enologica Sperimentale di Asti, ed il 1875, nascita della Scuola Enologica di Conegliano da una cui costola ebbe i natali la Stazione Sperimentale nel 1923 sotto una comune direzione dei prof. Giunti e poi Dalmasso, al 1891 anno in cui il figlio di Giuseppe Garibaldi, Menotti-Garibaldi fondò la Regia Cantina Sperimentale nel comune di Velletri, fiorirono Istituti Sperimentali, riordinati con il D.P.R. 23 novembre 1967, n. 1318, che, con storie tra loro intrecciate ed alterne fortune, costituiscono attualmente la struttura del Centro di Viticoltura ed Enologia con le sedi di Conegliano, Asti, Arezzo, Turi e Velletri a cui si aggiunge oggi Gorizia proveniente dalla Nutrizione delle Piante.
Con il citato decreto del 1967 all’Istituto sperimentale per la Viticoltura di Conegliano e le sue Sezioni Operative Periferiche di Asti (oggi soppressa), Turi ed Arezzo fu demandato di provvedere agli studi ampelografici sui vitigni e loro portinnesti, al miglioramento per via genetica della vite secondo le esigenze poste dallo sviluppo dell’economia agricola nel contesto dei mercati interni ed internazionali, nonché agli studi ed alle ricerche sulle tecniche di coltivazione e sui connessi problemi di fisiologia viticola, mentre all’Istituto sperimentale per l’Enologia di Asti con le sezioni di Velletri, Barletta e Gaiole in Chianti (queste ultime due soppresse nell’ultima riorganizzazione) fu assegnata l’operatività scientifica-sperimentale nella chimica, la microbiologia e le tecnologie enologiche.
A venerabili scienziati del calibro di Ravizza, Mensio, De Astis, Martinotti, Cosmo, Dalmasso, Manzoni, Usseglio-Tomasset, Di Stefano, si debbono tecnologie viticole ed enologiche dell’importanza della diffusione dei portainnesti americani per combattere la fillossera, dei sali di rame per difendere la vite dalla peronospora, gli studi sulle sostanze aromatiche e polifenoliche delle uve, dei mosti e dei vini, il metodo Charmat, la stabilità del vino legata alla diminuzione della disponibilità di azoto assimilabile per i lieviti, la degradazione biologica malolattica, che hanno valso agli istituti sperimentali una parificazione a sedi universitarie alle quali a vario titolo hanno fornito docenti e competenze tali da determinarne il successo negli anni.