Aggregatore Risorse
Uva da tavola, effetti positivi dell`inerbimento interfilare
Nelle prove sulla varietà Varo 203 in regime biologico sono stati confrontati due inerbimenti: miscuglio di graminacee e graminacee più una leguminosa. Gli effetti positivi del primo si sono evidenziati con un incremento del grado rifrattometrico e di alcuni indici merceologici, senza penalizzazione della produzione per pianta
La coltivazione biologica dell’uva da tavola considera prioritaria una corretta gestione agronomica che tuteli la «risorsa suolo» per cui l’impiego delle tecniche di inerbimento interfilare e/o del sovescio sono considerate scelte altamente ecosostenibili per le strategie di gestione del suolo (Tarricone et al., 2017; Tarricone et al., 2018; Tarricone et al., 2020). Lavorazioni a basso impatto Pertanto, in viticoltura da tavola in conduzione biologica le tecniche di gestione del suolo sono fortemente orientate al mantenimento di un cotico erboso, sia spontaneo che appositamente seminato, permanente o temporaneo su quota parte dell’interfilare, limitando la gestione del sottofila a periodiche e superficiali lavorazioni con dispositivi meccanici provvisti di tastatore del fusto. Inoltre, il cambiamento climatico in atto sta condizionando le scelte in vigneto orientando i viticoltori verso tecniche di gestione che mirano a rendere maggiormente resilienti le colture attraverso pratiche agronomiche ecosostenibili riducendo l’impatto delle lavorazioni meccaniche del suolo e adottando sistemi di gestione della risorsa idrica ad alta efficienza (Alba et al., 2021).
Documenti allegati
stampa@crea.gov.it