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Citizen Science per la conservazione di specie protette di insetti: CREA in prima linea

I Ricercatori del CREA Difesa e Certificazione e le specie protette di insetti saproxilici: pubblicato un articolo sui dati raccolti in progetti di scienza partecipata

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Mappe di distribuzione (punti in nero) e di idoneità dell’habitat per 2 dei 5 insetti indagati (i.e., Morimus asper /funereus e Lucanus cervus)

In data 11 Gennaio, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Diversity un articolo dal titolo “The Big Five: Species Distribution Models from Citizen Science Data as Tool for Preserving the Largest Protected Saproxylic Beetles in Italy”. 
Tra gli autori figurano ricercatori del CREA Difesa e Certificazione che, nel corso degli anni, si sono impegnati e hanno lavorato nell’ambito della citizen science, nota anche come scienza partecipata. Questo contributo scientifico tratta, infatti, proprio di dati raccolti nell’ambito di due progetti basati sul coinvolgimento di volontari di cui il CREA Difesa e Certificazione risulta partner e coordinatore scientifico: il progetto LIFE11 NAT/IT/000252 (MIPP) “Monitoraggio degli Insetti con la Partecipazione del Pubblico” ed il progetto InNat, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Entrambi i progetti sono svolti con la collaborazione del Raggruppamento Biodiversità dell’Arma dei Carabinieri.
In tale contesto, questo articolo scientifico propone dei modelli di distribuzione per cinque specie protette di coleotteri saproxilici, ovvero specie che dipendono per la loro sopravvivenza dalla presenza di vecchi alberi e legno morto. Il lavoro appena pubblicato è un’ulteriore testimonianza dell’importanza dei dati raccolti da volontari nella conservazione della natura: essi possono essere infatti utilizzati per pianificare azioni di conservazione atte a preservare le specie protette nel tempo o, in termini tecnici, a garantire uno stato di conservazione soddisfacente. In altre parole, si passa “dalla teoria alla pratica”, o meglio, dalla ricerca scientifica alla gestione naturale del territorio.
Pubblicazioni simili risultano fondamentali nel ricordare l’importanza del coinvolgimento del pubblico nella raccolta di dati scientifici. Tale partecipazione, oltre a permettere di ottenere una maggiore copertura di dati (nel tempo e nello spazio), favorisce al contempo l’educazione “bio-ecologica” dei volontari.
CREA Difesa e Certificazione, con il Laboratorio per la tutela della biodiversità funzionale negli ecosistemi forestali, promuove continuamente questo approccio basato sulla scienza partecipata, prendendo parte, ormai da più di un decennio, a diversi progetti quali: il sopracitato LIFE11 NAT/IT/000252 (MIPP) e LIFE17 ESC/IT/001 (ESC360) “360 volunteers for monitoring forest biodiversity in the Italian Natura 2000 network” (https://www.facebook.com/life360esc), la convenzione START2000 “Sviluppo di strumenti di coordinamento finalizzati all’attuazione degli obiettivi e delle misure di conservazione nei Siti Natura 2000 comprese nelle Riserve ed altre aree demaniali gestiti dall’Arma dei Carabinieri” (www.innat.it).
L’articolo è scaricabile a questo indirizzo: https://www.mdpi.com/1424-2818/15/1/96

 

Per informazioni contattare:  

alessandro.campanaro@crea.gov.it