Briciole di pane

Aggregatore Risorse

Agrifuturo, il nuovo #podcast promosso dal Progetto Life ADA - ADaptation in Agriculture

Ascolta Agrifuturo: il Clima cambia, l’agricoltura risponde. È l'incipit del nuovo #podcast promosso dal Progetto Life ADA - ADaptation in Agriculture e finanziato dall’Unione Europea, per supportare concretamente il settore agricolo e rafforzare le sue capacità di resilienza ai cambiamenti climatici.

Oggi, 21 marzo, è possibile ascoltare il primo Episodio, dal titolo Cos'è il cambiamento climatico.

Condividi
Agrifuturo, il nuovo #podcast promosso dal Progetto Life ADA - ADaptation in Agriculture

Cambiamento climatico, crisi ambientale, riscaldamento globale: il futuro del nostro pianeta è affidato a concetti che risvegliano le coscienze. Allo stesso tempo, però, queste sono diventate parole che -ripetute all’infinito- si diluiscono, perdono significato. Eppure, non è mai stato così importante conoscere il clima e i suoi cambiamenti, predire come funzionano i processi naturali e sapere che noi stessi ne facciamo parte.

L’agricoltura è uno dei settori in cui l’interazione tra uomo e clima è più evidente. L’agricoltura, infatti, contribuisce al cambiamento climatico e allo stesso tempo ne subisce le conseguenze. La buona notizia è che il settore agricolo si sta attrezzando per affrontare questa complessa sfida.

La prima puntata del #podcast Agrifuturo parte dall’inizio: cosa è il clima? Per rispondere, cita l’Organizzazione metereologica mondiale, secondo cui il clima rappresenta le condizioni medie metereologiche ambientali, osservate in una regione per un periodo sufficientemente lungo, almeno trent’anni. Cosa significa, allora, cambiamento climatico? La modifica di queste condizioni medie. Una spiegazione banale che implica molte domande: perché è cambiato il clima? Come possiamo intervenire? Quale agricoltura avremo? Per capire come fare, vengono approfonditi due concetti che riguardano il settore agricolo, ma non solo: mitigazione e adattamento.

La mitigazione si riferisce alle misure di intervento sulle cause del cambiamento climatico, la riduzione delle emissioni di gas serra, e il potenziamento delle fonti di assorbimento come oceani, foreste e suolo. L’obiettivo della mitigazione è stabilire le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera entro limiti che contengano gli impatti del cambiamento climatico. Per ottenere questi risultati bisogna agire in tante direzioni: abbandonare i combustibili fossili in favore delle energie rinnovabili, per esempio, e adottare pratiche di vita più sostenibili; preservare le foreste e non consumare suolo; sviluppare tecnologie di cattura e stoccaggio di carbonio nel suolo e nel sottosuolo.

Bene, sono tutte azioni possibili e necessarie. Il loro effetto, però, non è immediato e realizzarle richiede un grandissimo impegno che, al momento, si sta rivelando insufficiente. Occorre un secondo approccio: l’adattamento, un processo di adeguamento al clima di oggi, a quello atteso e ai suoi impatti. L’obiettivo è limitare i danni del cambiamento climatico e sfruttarne eventuali benefici. Le azioni di adattamento sono tante e diverse, a seconda del territorio e del contesto politico e sociale. La modifica delle pratiche agricole è tra le più comuni. La scelta di colture più resistenti alla siccità è una delle misure possibili, per esempio. Ci sono, poi, altre azioni che coinvolgono tutti, come l’utilizzo di sistemi di allerta relativi a rischi meteo climatici e azioni di natura politica, come i piani di sviluppo regionali a tutela del territorio o la stipula di assicurazioni contro i cambiamenti climatici.

Alla domanda “Perché mitigazione e adattamento devono andare insieme? risponde Gabriele Antolini, agrometeorologo dell’Osservatorio Clima di Arpae Emilia-Romagna.

“Mitigazione e adattamento sono strategie complementari -esordisce- entrambe necessarie nell’affrontare la crisi climatica. Non possiamo pensare di risolvere il problema, cioè il riscaldamento del nostro pianeta, senza eliminarne le cause -vale a dire l’eccesso di gas serra emessi dall’uomo. D’altra parte, questo non è sufficiente, perché -se anche domani stesso azzerassimo le emissioni nette di gas climalteranti- la concentrazione di tali gas in atmosfera permarrebbe alta per diverso tempo, prima di diminuire. Questo significa -argomenta lo studioso- che, a prescindere dalle politiche climatiche intraprese riguardo le emissioni, è molto probabile che osserveremo le conseguenze del cambiamento climatico ancora per decenni. Non solo, ma già oggi stiamo assistendo a numerosi impatti sui sistemi naturali e sulla maggior parte dei settori socio-produttivi. Pensiamo, solo per fare un esempio che tocca da vicino il nostro Paese, alla riduzione delle risorse idriche per i sempre più intensi e frequenti episodi di siccità e le conseguenze su agricoltura, produzione di energia, risorse idropotabili, ecosistemi. È necessario intervenire subito con strategie e tecnologie di conservazione dell’acqua e di risparmio idrico.

Secondo Antolini, le politiche di adattamento, rispetto a quelle di mitigazione, hanno anche il vantaggio di poter essere applicate -anzi di essere particolarmente efficaci- alla scala locale, poiché possono intervenire sulle specifiche vulnerabilità del territorio rispetto ai pericoli climatici. Per questo sono sempre più indispensabili e, per fortuna, sempre più adottate, politiche e piani di adattamento dalla scala nazionale a quella comunale. Importante è, inoltre, investire sulla ricerca e sullo sviluppo di tecnologie sempre più all’avanguardia, per limitare gli impatti.

Mitigazione e adattamento -conclude Antolini- sono non solo complementari ma anche strettamente interconnessi: più efficaci e tempestive saranno le politiche di mitigazione, meno avremmo bisogno di adattarci”.

L’agrometeorologo enumera esempi di successo che coniugano perfettamente mitigazione e adattamento, tra cui l’utilizzo del cosiddetto biochar, ricordando che agire su tutti i fronti è la risposta giusta. Per farlo è fondamentale conoscere il clima e la sua evoluzione, e saper interpretare le variabili meteo.

Il Progetto Life ADA - ADaptation in Agriculture fa proprio questo: mette a disposizione ADA TOOL, una web app per fornire informazioni sull’andamento climatico presente e futuro, per aiutare i produttori e gli agricoltori a mettere in campo piani di adattamento per aziende agricole e filiere, con un focus sui rischi più significativi per l’agricoltura.  

"Attenzione, questo podcast contiene un alto dosaggio di informazioni e soluzioni per gli agricoltori. Tenere fuori dalla portata di chi non vuole saperne di più": si chiude con questa raccomandazione il trailer del podcast Agrifuturo, lanciato il 27 febbraio scorso e già online sulle principali piattaforme:

Ascolta il trailer del #podcast Agrifuturo sulle principali piattaforme:

Facebook - Life ADA - ADaptation in Agriculture

https://www.spreaker.com/user/17008151/promo-life-ada-def

https://open.spotify.com/episode/75ZfC0YZW2khYtrkTWdQ4r

https://podcasts.apple.com/.../agrifuturo/id1674634912

https://podcasts.google.com/.../aHR0cHM6Ly93d3cuc3ByZWFrZ...

 

Ascolta la prima puntata del #podcast Agrifuturo

https://www.spreaker.com/user/17008151/life-ada-episodio-1

https://podcasts.apple.com/.../agrifuturo/id1674634912...

https://open.spotify.com/show/3JVLwJnwMEBDRVlvRgRTPN

I testi del podcast sono a cura di Lob Communication e Osservatorio Clima di ARPAE con la supervisione di UnipolSai, capofila del progetto Life Ada insieme ai partner ARPAE Emilia-Romagna, Cia–Agricoltori Italiani, CREA-Politiche e Bioeconomia, Festambiente, Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Leithà e Regione Emilia-Romagna, DG - Agricoltura. Il podcast è realizzato con il contributo di LIFE, uno strumento finanziario dell’Unione Europea LIFE19 CCA/IT/001257.