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Euroflora: i fiori eduli vanno nello spazio
Ad Euroflora, i fiori eduli prodotti da Tastee.it con il CREA Orticoltura e Florovivaismo, nell’ambito dei progetti Europei INTERREG ALCOTRA ANTEA ed ANTES e del Progetto BIOFIORI del PSR Regione Liguria, vanno in orbita!

Grazie alla collaborazione con SPACE V, sarà possibile avvicinarsi ad una vera e propria serra spaziale allo stand 135 al piano terra del Padiglione Blu per vedere per vedere come crescono i fiori “buoni da mangiare”. Si tratta di una camera di crescita innovativa progettata per le coltivazioni di piante nello spazio a fini di sperimentazione di biologia botanica e più ancora per produrre cibo fresco vegetale per una migliore dieta degli astronauti nelle loro stazioni spaziali e nei prossimi “villaggi lunari”. Sarà possibile coltivare anche fiori commestibili per produrre biomassa vegetale ad alto contenuto nutrizionale.
I fiori eduli, infatti, non sono solo un ornamento proposto dagli chef più innovativi per decorare le loro prelibate preparazioni, ma contengono preziosi micronutrienti benefici per la salute quali sali minerali e composti antiossidanti - quali carotenoidi, antociani e vitamina C - che aiutano a ridurre lo stress ossidativo cui gli astronauti sono particolarmente esposti; sono poveri di grassi e sono ideali quindi per completare una alimentazione equilibrata, anche nello spazio. Molte specie di fiori eduli hanno una crescita veloce e consentono quindi raccolte ravvicinate, un rapido turn over che ben si adatta alle esigenze di una ipotetica dieta spaziale, in condizioni molto esigenti.
Tra le varietà riconosciute genericamente commestibili, il CREA - in collaborazione con le Università di Genova, di Torino e di Pisa – ne ha studiate in modo approfondito 50 delle più rappresentative, mettendo in evidenza tutte le caratteristiche che possono aiutare i coltivatori ad approcciarsi alla loro produzione e i consumatori ad orientarsi nell’utilizzo.
Nel piccolo mondo degli astronauti si racconta della relazione speciale dell’astronauta Scott Kelly con una Zinnia, coltivata a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Scott Kelly è un recordman della permanenza prolungata nello spazio – più di un anno – e tra i mille compiti di bordo, doveva anche occuparsi di una piccola serra sperimentale ove era inserita anche una piantina di Zinnia. [La Zinnia interessa particolarmente per il suo ciclo di sviluppo che è simile a quello del pomodoro; appartiene anch’essa alla categoria dei fiori.] Questa piantina stentava a crescere e Scott decise di trasferirla nella Cupola, il modulo-osservatorio ove poteva essere esposta per qualche tempo ai raggi del sole. La zinnia fiorì. Questa cura speciale prestata con particolare dedizione ad un fiore da parte di un astronauta mentre viaggiava isolato nel suo laboratorio spaziale, lontano dalla Terra, suggerisce un altro beneficio che le piante, i fiori, ci portano mentre esploriamo faticosamente altri mondi, il sapore e il profumo della nostra Terra.
In EUROFLORA, tempio della bellezza della natura, la ricerca che unisce fiori e food è già partita a razzo verso il futuro.
stampa@crea.gov.it