Il nostro ricercatore Enrico Vaudano spiega che la collezione, conservata in tre copie identiche in un super freezer a -80° della sede di Asti, è una "biobanca" della microbiologia enologica del nostro Paese e custodisce la biodiversità vitivinicola autoctona italiana e i funghi microscopici che trasformano gli zuccheri della frutta in vino.
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