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Politiche e Bioeconomia
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Briciole di pane
Attività di ricerca
Attività di ricerca
Il Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia sviluppa analisi congiunturali e conoscitive sul sistema agroalimentare nazionale, gestisce la Rete di Informazione Contabile Agricola (RICA), in qualità di organo di collegamento tra l’Italia e l’UE, partecipa al Programma Rete Rurale Nazionale (RRN), in veste di attuatore, al Programma Nazionale di Sviluppo Rurale (PSRN 2014/2020) e al Piano Operativo Agricoltura (POA).
Il Centro è altresì impegnato in diversi filoni tematici di studio, che si articolano in numerosi progetti di ricerca, molti dei quali condotti tramite collaborazioni con altri soggetti istituzionali, università, istituti di ricerca nazionali ed internazionali, ed anche con soggetti privati.
Politica agraria
Aree rurali e studi territoriali
L'uso delle risorse naturali
La competitività del sistema agroalimentare
Conoscenza e innovazione
Agricoltura e società
Piano Triennale di ricerca 2018/2020 - Obiettivi del centro
Piano Triennale di ricerca 2018/2020 - Obiettivi del centro
Infrastrutture alla ricerca
Agrinatura
Dal 15 maggio 2019 il CREA è entrato a fare parte di Agrinatura (https://agrinatura-eu.eu/), l’associazione europea delle università e degli enti di ... [Leggi tutto]
LIFE ClimatePositive
Promuovere associazioni SMART e finanziamenti innovativi per la gestione responsabile delle foreste e il miglioramento delle capacità di assorbimento... [Leggi tutto]
La storia del centro definitivo PB
POLITICHE E BIOECONOMIA
La storia del centro
Il CREA-Centro di ricerche Politiche e Bio-economia nasce dall’ingresso dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA) nel nuovo Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. L’INEA è stato fondato da Arrigo Serpieri nel 1928 con il Regio Decreto n. 1418 del 10 maggio 1928., con l’obiettivo di svolgere indagini e studi di economia agraria e forestale, seguendo le trasformazioni del nascente sistema agroindustriale italiano.
La testimonianza della poliedricità dell’Istituto è fornita, negli anni trenta in poi, da una serie di grandi inchieste, i primi passi delle scienze sociali applicate nel nostro Paese nel dopoguerra, il momento della riforma agraria e, negli anni sessanta, dalla partecipazione attiva alla costituzione degli strumenti conoscitivi della Politica Agricola Comunitaria (PAC).
L’Istituto, articolato territorialmente in sedi presenti in tutte le regioni italiane, ha concorso in modo determinante alla formazione di una cultura della contabilità agraria nel nostro Paese, in quanto liaison tra lo Stato Italiano e la Commissione Europea nella creazione e nella gestione della Rete d’Informazione Agricola Contabile Agricola (RICA).
Negli anni settanta ha risentito della crisi dell’intero settore agricolo, ma tra la fine degli anni ottanta e l’inizio del decennio successivo ha vissuto una rinnovata centralità per la capacità di interpretare lo spirito della nuova PAC ed assimilare, nella ricerca economico-agraria, i grandi temi dell’ambiente, della sostenibilità, delle risorse naturali e dello sviluppo locale, recepite poi nel nuovo statuto del 2005 e nei regolamenti seguiti.
L’Istituto, in questa fase, ha acquisito una sempre maggiore visibilità presso le istituzioni comunitarie, nazionali e regionali, grazie all'intensa attività di supporto alle decisioni politiche e di analisi dei contesti economico-sociali dello sviluppo del settore primario e del sistema agroalimentare. Con il suo ricco bagaglio culturale e professionale, l’INEA entra, a partire dal 2015, nella grande famiglia CREA, che oggi è il più grande ente di ricerca per l’agricoltura in Italia ed uno dei maggiori in Europa.