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Viticoltura e Enologia

Viticoltura ed Enologia

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Il Centro si occupa di viticoltura con riferimento all'uva da tavola e da vino, inclusa la trasformazione enologica. Svolge attività di conservazione e valorizzazione del germoplasma viticolo nazionale. Promuove tecniche colturali innovative volte a favorire la sostenibilità ambientale, ivi compreso il rapporto suolo-paesaggio-viticoltura, e alla sicurezza alimentare. È attivo negli studi chimici, biologici e sensoriali relativi alla trasformazione delle uve anche attraverso la valorizzazione della biodiversità dei microorganismi fermentativi.

Applicazioni nidificate

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Ultime novità del settore vitivinicolo: dai regolamenti UE allo sviluppo del mercato

Il 9 giugno alle 18, il Direttore del CREA Viticoltura ed Enologia, Riccardo Velasco, parteciperà e interverrà al convegno "Ultime novità del settore vitivinicolo: dai regolamenti UE allo sviluppo del mercato. Un punto della situazione con i protagonisti del settore simbolo del Made in Italy", in programma presso il ristorante Forst Season di Bolzano.

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Formazione & Ricerca agricola: il Ministro Francesco Lollobrigida consegna gli attestati del corso Cerletti-CREA “Tecnico viticolo specializzato”

Presentato contestualmente il volume “I TESORI DEL CREA” per scoprire il patrimonio culturale, scientifico e naturalistico del più importante ente italiano di ricerca sull’agroalimentare

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Il corso CREA per viticoltori del futuro, la via giusta per contrastare la dispersione scolastica

Il Prof. Pasquale Perrone Filardi, in un articolo su "Repubblica", cita il corso di formazione per tecnici viticoltori, organizzato dal CREA in collaborazione con con la regione Veneto e lo storico I.S.I.S.S. Cerletti di Conegliano, come un esempio da seguire per combattere efficacemente il fenomeno della dispersione scolastica e fare in modo che il rapporto proficuo tra scuola e mondo del lavoro faccia ripartire il meccanismo dell'ascensore sociale, fermo ormai da troppo tempo. Infatti, prima di terminare il percorso formativo, tutti i 15 neodiplomati, premiati dal Presidente CREA, Prof. Carlo Gaudio, avevano già in tasca un contratto a tempo indeterminato nelle aziende vinicole del Veneto.

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Kick-Off Meeting progetto PRIMA REVINE - 15 Luglio 2021

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dal 10

giu 2023

ore 10:30

fino al 10 giu 2023

Presentazione del Volume : “Fra le montagne di Enotria - Forma antica del territorio e paesaggio viticolo in Alta Val d’Agri"

location_on Teatro Comunale “Francesco Miggiano”, via Roma, 30, Viggiano (PZ)

dal 13

giu 2023

ore 09:30

fino al 13 giu 2023

Giornata di studio: Strategia alternative all’uso del rame in viticoltura in funzione dei cambiamenti climatici

location_on CREA Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia, Via Cantina Sperimentale, 1 - Velletri

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Direttore del Centro

Riccardo Velasco

Direttore

ORCID: 0000-0002-8760-5031
phone
+39 0438 456725
riccardo.velasco63
https://www.researchgate.net/profile/Riccardo_Velasco

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Piano Triennale della Ricerca 2018-2020

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Piano Triennale della Ricerca 2018-2020

Il Piano triennale di attività del CREA contiene la visione strategica decennale e la pianificazione operativa sia dell’Ente in generale sia dei singoli Centri di Ricerca in particolare e viene aggiornato annualmente.

E’ elaborato dal Consiglio Scientifico, adottato dal Consiglio di Amministrazione ed approvato dal Ministro delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo.

Scopri il Piano Triennale del CREA

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Stiamo lavorando con

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Storia del centro v.1 VE

VITICOLTURA ED ENOLOGIA

La storia del centro

La viticoltura italiana che risale ai tempi dell’Enotria e della Magna Grecia ha nobili ed antiche origini e, pur a fasi alterne, ha sempre rappresentato un punto di riferimento mondiale. Gli ultimi 150 anni hanno visto il rifiorire della vitienologia italica ed hanno stimolato la dedizione e la genialità di numerosi studiosi che hanno contribuito fortemente alla straordinaria produzione e qualità moderne. In questo scenario un ruolo molto importante lo hanno giocato gli Istituti Sperimentali, già Regie Stazioni Sperimentali costituite a fine ‘800.

Tra il 1872, con la nascita della Regia Stazione Enologica Sperimentale di Asti, ed il 1875, nascita della Scuola Enologica di Conegliano da una cui costola ebbe i natali la Stazione Sperimentale nel 1923 sotto una comune direzione dei prof. Giunti e poi Dalmasso, al 1891 anno in cui il figlio di Giuseppe Garibaldi, Menotti-Garibaldi fondò la Regia Cantina Sperimentale nel comune di Velletri, fiorirono Istituti Sperimentali, riordinati con il D.P.R. 23 novembre 1967, n. 1318, che, con storie tra loro intrecciate ed alterne fortune, costituiscono attualmente la struttura del Centro di Viticoltura ed Enologia con le sedi di Conegliano, Asti, Arezzo, Turi e Velletri a cui si aggiunge oggi Gorizia proveniente dalla Nutrizione delle Piante.

Con il citato decreto del 1967 all’Istituto sperimentale per la Viticoltura di Conegliano e le sue Sezioni Operative Periferiche di Asti (oggi soppressa), Turi ed Arezzo fu demandato di provvedere agli studi ampelografici sui vitigni e loro portinnesti, al miglioramento per via genetica della vite secondo le esigenze poste dallo sviluppo dell’economia agricola nel contesto dei mercati interni ed internazionali, nonché agli studi ed alle ricerche sulle tecniche di coltivazione e sui connessi problemi di fisiologia viticola, mentre all’Istituto sperimentale per l’Enologia di Asti con le sezioni di Velletri, Barletta e Gaiole in Chianti (queste ultime due soppresse nell’ultima riorganizzazione) fu assegnata l’operatività scientifica-sperimentale nella chimica, la microbiologia e le tecnologie enologiche.

​​​​​​​A venerabili scienziati del calibro di Ravizza, Mensio, De Astis, Martinotti, Cosmo, Dalmasso, Manzoni, Usseglio-Tomasset, Di Stefano, si debbono tecnologie viticole ed enologiche dell’importanza della diffusione dei portainnesti americani per combattere la fillossera, dei sali di rame per difendere la vite dalla peronospora, gli studi sulle sostanze aromatiche e polifenoliche delle uve, dei mosti e dei vini, il metodo Charmat, la stabilità del vino legata alla diminuzione della disponibilità di azoto assimilabile per i lieviti, la degradazione biologica malolattica, che hanno valso agli istituti sperimentali una parificazione a sedi universitarie alle quali a vario titolo hanno fornito docenti e competenze tali da determinarne il successo negli anni.