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Viticoltura e Enologia
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Briciole di pane
Sedi
Sedi
Sede amministrativa Conegliano
Via XXVIII Aprile, 26 - 31015 Conegliano (TV)
Coordinate GPS:
45.8766944 / 12.285194444444445
+39 0438 456711
Fax: +39 0438 450773
ve@crea.gov.it
Pec: ve@pec.crea.gov.it
Come raggiungerci
In auto
Con l'autostrada A27 Alemagna Venezia-Belluno, uscita di Conegliano. Dal casello proseguire a destra per Conegliano e al primo semaforo svoltare a sinistra in direzione di Treviso (s.s. n.13 Pontebbana). Dopo circa 3 km, alla rotonda prendere la prima strada a destra, seguirla per circa 100 m: il Centro è sulla sinistra, subito dopo un piccolo ponte.
In treno
Dalla stazione di Conegliano, all'uscita proseguire a piedi a sinistra per via Colombo, viale Spellanzon e viale XXVIII Aprile (circa 15-20 minuti). Oppure raggiungere viale XXVIII Aprile con l'autobus urbano linea 2.
In autobus
Da Treviso autobus LA MARCA.
In aereo
Aeroporto Marco Polo di Venezia, aeroporto Antonio Canova di Treviso.
Sede di Turi (BA)
Via Casamassima, 148 - 70010 Turi (BA)
Coordinate GPS:
40.9228333 / 17.005944444444445
+39 080 8915711
Fax: +39 080 4512925
ve.turi@crea.gov.it
Sede di Asti
Via Pietro Micca, 35 - 14100 Asti
Coordinate GPS:
44.9031111 / 8.20572222222222
+39 0141 433811
Fax: +39 0141 436829
Sede di Gorizia
Via Trieste, 23 - 34170 Gorizia
Coordinate GPS:
45.9346944 / 13.61336111111111
+39 0481 522041
Fax: +39 0481 520208
ve.gorizia@crea.gov.it
Sede di Arezzo
Viale Santa Margherita, 80 - 52100 Arezzo
Coordinate GPS:
43.481495 / 11.878128
Sede di Velletri
Via Cantina Sperimentale, 1 - 00049 Velletri (Roma)
Coordinate GPS:
41.693533 / 12.783755
Storia del centro v.1 VE
VITICOLTURA ED ENOLOGIA
La storia del centro
La viticoltura italiana che risale ai tempi dell’Enotria e della Magna Grecia ha nobili ed antiche origini e, pur a fasi alterne, ha sempre rappresentato un punto di riferimento mondiale. Gli ultimi 150 anni hanno visto il rifiorire della vitienologia italica ed hanno stimolato la dedizione e la genialità di numerosi studiosi che hanno contribuito fortemente alla straordinaria produzione e qualità moderne. In questo scenario un ruolo molto importante lo hanno giocato gli Istituti Sperimentali, già Regie Stazioni Sperimentali costituite a fine ‘800.
Tra il 1872, con la nascita della Regia Stazione Enologica Sperimentale di Asti, ed il 1875, nascita della Scuola Enologica di Conegliano da una cui costola ebbe i natali la Stazione Sperimentale nel 1923 sotto una comune direzione dei prof. Giunti e poi Dalmasso, al 1891 anno in cui il figlio di Giuseppe Garibaldi, Menotti-Garibaldi fondò la Regia Cantina Sperimentale nel comune di Velletri, fiorirono Istituti Sperimentali, riordinati con il D.P.R. 23 novembre 1967, n. 1318, che, con storie tra loro intrecciate ed alterne fortune, costituiscono attualmente la struttura del Centro di Viticoltura ed Enologia con le sedi di Conegliano, Asti, Arezzo, Turi e Velletri a cui si aggiunge oggi Gorizia proveniente dalla Nutrizione delle Piante.
Con il citato decreto del 1967 all’Istituto sperimentale per la Viticoltura di Conegliano e le sue Sezioni Operative Periferiche di Asti (oggi soppressa), Turi ed Arezzo fu demandato di provvedere agli studi ampelografici sui vitigni e loro portinnesti, al miglioramento per via genetica della vite secondo le esigenze poste dallo sviluppo dell’economia agricola nel contesto dei mercati interni ed internazionali, nonché agli studi ed alle ricerche sulle tecniche di coltivazione e sui connessi problemi di fisiologia viticola, mentre all’Istituto sperimentale per l’Enologia di Asti con le sezioni di Velletri, Barletta e Gaiole in Chianti (queste ultime due soppresse nell’ultima riorganizzazione) fu assegnata l’operatività scientifica-sperimentale nella chimica, la microbiologia e le tecnologie enologiche.
A venerabili scienziati del calibro di Ravizza, Mensio, De Astis, Martinotti, Cosmo, Dalmasso, Manzoni, Usseglio-Tomasset, Di Stefano, si debbono tecnologie viticole ed enologiche dell’importanza della diffusione dei portainnesti americani per combattere la fillossera, dei sali di rame per difendere la vite dalla peronospora, gli studi sulle sostanze aromatiche e polifenoliche delle uve, dei mosti e dei vini, il metodo Charmat, la stabilità del vino legata alla diminuzione della disponibilità di azoto assimilabile per i lieviti, la degradazione biologica malolattica, che hanno valso agli istituti sperimentali una parificazione a sedi universitarie alle quali a vario titolo hanno fornito docenti e competenze tali da determinarne il successo negli anni.