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Viticoltura e Enologia
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Briciole di pane
Attività di ricerca
Attività di ricerca
Il Centro di Viticoltura ed Enologia realizza piani di miglioramento genetico nonché di selezione varietale della vite, esegue analisi di caratterizzazione genetica e qualitativa delle cultivar nazionali ed internazionali e dei relativi cloni con metodi convenzionali e biologico-molecolari. Svolge studi sulle tecniche di conservazione, di propagazione, di coltivazione e di protezione fitosanitaria della vite, con particolare riguardo alle interazioni tra metodi di produzione e qualità dell’uva e del vino.
Dispone di laboratori attrezzati per la coltura “in vitro” e ed il risanamento della vite. Il miglioramento genetico finalizzato alla creazione di nuove varietà di uva da tavola e da vino, è focalizzato prevalentemente alla costituzione di varietà resistenti oltre alla esplorazione della biodiversità occulta presente nel genoma della vite, non ancora pienamente espressa.
Il Centro si occupa del recupero e della caratterizzazione dell’intero germoplasma nazionale, con particolare riguardo alle varietà autoctone, ed internazionale.
Certificazione dei materiali di moltiplicazione della vite
Patologia viticola
Eco-fisiologia e agronomia
Suolo e risorse idriche e nutrizionali
Chimica enologica
Microbiologia enologica
Analisi sensoriale
Piano Triennale di ricerca 2018/2020 - Obiettivi del centro
Piano Triennale di ricerca 2018/2020 - Obiettivi del centro
Laboratori tematici
Analisi Sensoriale (Asti)
Biotecnologia Applicata (Conegliano e Turi)
Breeding Uva da Tavola
Il progetto di miglioramento genetico delle uve da tavola presso il CREA-Viticoltura ed Enologia sede di Turi ha come obiettivo principale l’ottenime... [Leggi tutto]
Breeding Vite da Vino (Arezzo, Conegliano, Turi e Velletri)
Il programma di miglioramento genetico per incrocio di varietà da vino mira all’ottenimento e alla selezione precoce, tramite l’uso dei marcatori mol... [Leggi tutto]
Collezione Catalogo Nazionale (Conegliano)
Il Registro Nazionale Varietà di Viti che il MiPAAFT ha affidato, per la sua conservazione ed aggiornamento, al CREA- Viticolture ed Enologia di Cone... [Leggi tutto]
Collezione Microbiologica (Asti)
La collezione di microrganismi di habitat viticolo-enologico (CREA CMVE) di Asti è stata fondata negli anni ’70 e in 40 anni di attività ha raccolto ... [Leggi tutto]
Collezione Germoplasma Viticolo (Arezzo, Conegliano, Turi, Velletri)
Conserva “ex situ” oltre 5000 accessioni di vitigni ad uva da vino, da tavola, ibridi di vecchia e nuova generazione, vitigni portinnesti, Vitis vini... [Leggi tutto]
Ecofisiologia (Conegliano, Arezzo, Turi)
Genetica Molecolare (Conegliano, Asti, Turi)
Il Laboratorio di genetica molecolare si occupa di i) caratterizzazione e identificazione delle varietà di vite e di mutanti per il colore dell’uva; ... [Leggi tutto]
Metabolomica (Asti, Arezzo, Conegliano, Turi, Velletri)
Microbiologia Enologica (Asti)
Il laboratorio esegue analisi di microbiologia classica e caratterizzazione biomolecolare dei microorganismi di interesse enologico. Oltre all’attivi... [Leggi tutto]
Protezione della Vite e Fisiologia delle Interazioni (Conegliano)
Studia i patogeni della vite e gli insetti dannosi e le conseguenti risposte della pianta in loro presenza, allo scopo di individuare meccanismi di r... [Leggi tutto]
Tecnologie Enologiche (Asti, Velletri)
Analisi chimico-fisiche di uve, mosti e vini. Valutazione della stabilità tartarica e proteica dei vini. HPLC UV-DAD/FLD e spettrofotometri UV-VIS pe... [Leggi tutto]
Vini Speciali (Velletri)
Viticoltura Biologica (Arezzo, Turi, Velletri)
Effettua studi e attività di disseminazione delle tecniche colturali e sulle strategie di gestione e di difesa dei vigneti biologici o in conversione... [Leggi tutto]
Storia del centro v.1 VE
VITICOLTURA ED ENOLOGIA
La storia del centro
La viticoltura italiana che risale ai tempi dell’Enotria e della Magna Grecia ha nobili ed antiche origini e, pur a fasi alterne, ha sempre rappresentato un punto di riferimento mondiale. Gli ultimi 150 anni hanno visto il rifiorire della vitienologia italica ed hanno stimolato la dedizione e la genialità di numerosi studiosi che hanno contribuito fortemente alla straordinaria produzione e qualità moderne. In questo scenario un ruolo molto importante lo hanno giocato gli Istituti Sperimentali, già Regie Stazioni Sperimentali costituite a fine ‘800.
Tra il 1872, con la nascita della Regia Stazione Enologica Sperimentale di Asti, ed il 1875, nascita della Scuola Enologica di Conegliano da una cui costola ebbe i natali la Stazione Sperimentale nel 1923 sotto una comune direzione dei prof. Giunti e poi Dalmasso, al 1891 anno in cui il figlio di Giuseppe Garibaldi, Menotti-Garibaldi fondò la Regia Cantina Sperimentale nel comune di Velletri, fiorirono Istituti Sperimentali, riordinati con il D.P.R. 23 novembre 1967, n. 1318, che, con storie tra loro intrecciate ed alterne fortune, costituiscono attualmente la struttura del Centro di Viticoltura ed Enologia con le sedi di Conegliano, Asti, Arezzo, Turi e Velletri a cui si aggiunge oggi Gorizia proveniente dalla Nutrizione delle Piante.
Con il citato decreto del 1967 all’Istituto sperimentale per la Viticoltura di Conegliano e le sue Sezioni Operative Periferiche di Asti (oggi soppressa), Turi ed Arezzo fu demandato di provvedere agli studi ampelografici sui vitigni e loro portinnesti, al miglioramento per via genetica della vite secondo le esigenze poste dallo sviluppo dell’economia agricola nel contesto dei mercati interni ed internazionali, nonché agli studi ed alle ricerche sulle tecniche di coltivazione e sui connessi problemi di fisiologia viticola, mentre all’Istituto sperimentale per l’Enologia di Asti con le sezioni di Velletri, Barletta e Gaiole in Chianti (queste ultime due soppresse nell’ultima riorganizzazione) fu assegnata l’operatività scientifica-sperimentale nella chimica, la microbiologia e le tecnologie enologiche.
A venerabili scienziati del calibro di Ravizza, Mensio, De Astis, Martinotti, Cosmo, Dalmasso, Manzoni, Usseglio-Tomasset, Di Stefano, si debbono tecnologie viticole ed enologiche dell’importanza della diffusione dei portainnesti americani per combattere la fillossera, dei sali di rame per difendere la vite dalla peronospora, gli studi sulle sostanze aromatiche e polifenoliche delle uve, dei mosti e dei vini, il metodo Charmat, la stabilità del vino legata alla diminuzione della disponibilità di azoto assimilabile per i lieviti, la degradazione biologica malolattica, che hanno valso agli istituti sperimentali una parificazione a sedi universitarie alle quali a vario titolo hanno fornito docenti e competenze tali da determinarne il successo negli anni.