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Briciole di pane

Rete sperimentale comparativa per le Risorse Genetiche Forestali

Rete sperimentale comparativa per le Risorse Genetiche Forestali

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 Maria Cristina Monteverdi, Giovanbattista de Dato e Fulvio Ducci

Il Gruppo di Lavoro per le Risorse Gnetiche Forestali del CREA FL di Arezzo dispone di una rete sperimentale unica in Italia per dimensioni, numero di specie e copertura di ambienti.

Il Gruppo di Lavoro per le Risorse Genetiche Forestali del CREA FL di Arezzo dispone di una rete sperimentale unica in Italia per dimensioni, numero di specie e copertura di ambienti. I test comparativi e le collezioni di germoplasma hanno interesse nazionale ed internazionale, comprendono circa 30 specie forestali, hanno una estensione complessiva di circa 400 ettari e sono distribuiti lungo tutta la Penisola. Ciò ha consentito di portare avanti attività di selezione e miglioramento di materiali forestali destinati ad attività diverse e quindi con obiettivi diversi. Infatti, per i materiali destinati al rimboschimento e/o alla ricostituzione ambientale, ad uso molteplice, è stata considerata soprattutto la capacità adattativa, cercando di conservare il maggior livello di variabilità genetica possibile. Per i materiali destinati all’arboricoltura da legno, invece, insieme alla variabilità genetica e alla capacità adattativa sono stati considerati altri caratteri, come le caratteristiche del fusto, la rapidità di accrescimento, la qualità del legno.  

Poiché le prime parcelle sperimentali risalgono agli anni 40 del secolo scorso, in quasi 70 anni è stato possibile ottenere una notevole quantità di dati genetici (analisi con marcatori genetici), dendrometrici e adattativi (monitoraggi fenologici). Questa rete comparativa di parcelle, dove in alcuni casi è presente anche germoplasma collezionato in altri paesi e con test di confronto omologhi realizzati in altri stati europei, ha assunto notevole importanza per conoscere il comportamento delle specie e delle provenienze testate in ambienti diversi in relazione al cambiamento climatico in atto. 

Alcune collezioni ex situ di germoplasma forestale e alcuni esperimenti multisito sono stati realizzati grazie alla collaborazione del Laboratorio di Arezzo con Organizzazioni internazionali. Tra questi vanno ricordati:  

  • la collezione IUFRO di provenienze di Pseudotsuga menziesii realizzata nel 1951; 
  • la collezione IUFRO 1969/70 di provenienze di Pseudotsuga menziesii realizzata nel 1973; 
  • la collezione EUDIREC di provenienze di Pseudotsuga menziesii realizzata nel 1996; 
  • la collezione IUFRO di provenienze di abeti mediterranei (Abies nordmanniana, A. cephalonica, A. equitrojani, A. bormuelleriana) realizzata nel 1978; 
  • la collezione FAO di provenienze di pini mediterranei (Pinus halepensis, P. brutia, P. eldarica) realizzata nel 1973; 
  • la collezione IURFO di provenienze di Larix europea realizzata nel 1970; 
  • la collezione IURFO di provenienze di Pinus sylvestris realizzata nel 1980; 

Per quanto riguarda le collezioni a carattere nazionale, molte sono relative ad attività di ricerca legate all’arboricoltura da legno, ed in particolare le latifoglie nobili come il ciliegio selvatico (Prunus avium L.) e il noce (Juglans sp.), realizzate a partire dagli inizi degli anni ’80 grazie a progetti europei e nazionali e a convenzioni regionali.  

Grazie a convenzioni regionali, tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 sono state realizzate parcelle sperimentali di Quercus robur e Quercus petraea. Di particolare rilevanza è la Foresta Carpaneta (MN), realizzata nel 2003 con semenzali di 15 diverse provenienze di farnia, con l’obiettivo di ricomporre il patrimonio genetico della specie nell’area padana e che si prefigura anche come un primo esperimento di migrazione assistita. 

Più recenti (2008) sono le parcelle sperimentali di provenienze di Quercus cerris, Acer campestre, Castanea sativa, Cupressus sempervirens e Alnus cordata realizzate in convenzione con la regione Campania.  

Altre parcelle sperimentali relative sempre alle latifoglie sono le due collezioni di innesti (209 cloni) di Castanea sativa realizzate nel 1931 e nel 1975, la collezione di provenienze di Alnus cordata del 1977 e le due collezioni di cloni di pioppo del 1975 e del 1998. Negli ultimi anni è stata realizzata anche una collezione di Sorbus sp.. 

Se, invece, consideriamo le conifere, va ricordata la collezione di provenienze di Abies alba del 1990, quella di Pinus nigra laricio del 1975, quella di Pinus pinaster del 1970 e quella di Picea abies del 1977. 

Va, infine, ricordata l’intensa attività di ricerca iniziata nel 1990 e che riguarda Abies nebrodensis Lojac. Mattei, specie considerata relicta dallo IUNC, della quale l’Istituto Sperimentale per la Selvicoltura prima e il CREA FL oggi portano avanti la conservazione ex situ. Le parcelle sperimentali realizzate ad Arezzo e provincia grazie al finanziamento del MiPAAF e in collaborazione con i Carabinieri Forestale, Centro per la Biodiversità Forestale di Pieve S. Stefano (Ar), rappresentano un modello particolare di conservazione, unico nell’ambiente mediterraneo, che ha consentito non solo di conservare i 29 genotipi rimasti, ma anche di ottenere nuovi semenzali dai semi da loro prodotti e di portare avanti un piano di migrazione assistita. l frutteto da seme sperimentale è oggi una fonte di sementi registrata nel Registro dei materiali di base forestali della Toscana (decreto legislativo 386/2003). L’arboreto da seme è stato registrato come fonte di semi nel Registro dei Materiali forestali di Base della regione Toscana (Dlgs 386/2003). 

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Ultimo aggiornamento: 03 nov 2020

Per informazioni contattare: crea@crea.gov.it