Briciole di pane
Aggregatore Risorse
RICA Italiana: le prime stime dei risultati economici delle aziende agricole nel 2022
Il Factsheet appena pubblicato dalla RICA Italiana restituisce la fotografia dei principali risultati economici delle aziende agricole nel 2022, sulla base dei risultati aziendali conseguiti nell’esercizio contabile 2021.

L’impiego di indici statistici a prezzi correnti - selezionati sia per le produzioni vegetali e animali che per i mezzi tecnici e i servizi acquistati dagli agricoltori - a cui si aggiungono le variazioni dei salari e degli affitti fondiari, consente di ottenere una serie di stime che illustrano l’andamento del settore primario.
Emerge che l’annata agraria 2022 in Italia è stata fortemente condizionata dagli effetti della pandemia, dalla situazione geopolitica ed economica, registratasi lo scorso anno a seguito del conflitto in Ucraina, e dalla conseguente crisi energetica e relativa pressione inflazionistica, che ha assunto carattere planetario, dagli effetti dirompenti sulle quotazioni delle produzioni agricole e sui costi dei mezzi tecnici utilizzati.
Le componenti di costo più direttamente interessate dall’aumento dei prezzi sono state quelle dei fertilizzanti, che hanno mostrato un incremento della spesa del 72% rispetto al 2021; altrettanto sostenuto è stato il costo di carburanti, acqua ed energia in genere (+56%) e una crescita importante si è registrata anche per gli allevamenti, con la spesa per mangimi e foraggi lievitata del 37%. Per contro, altre importanti componenti dei costi aziendali quali, ad esempio, i salari e gli affitti hanno fatto registrare solo un leggero aumento (+2%).
La spesa per i fertilizzanti assume un peso maggiore nel settore vegetale; per le aziende zootecniche, come è naturale attendersi, la componente di spesa prevalente è quella relativa all’acquisto di mangimi e foraggi. Carburanti, acqua ed energia rappresentano, invece, una quota pressoché uniforme in tutti gli indirizzi produttivi.
Agli effetti della congiuntura politico-economica, instabilità dei mercati e relativi fenomeni speculativi, si sono poi aggiunti quelli derivanti dall’andamento climatico, nel 2022 caratterizzato da una significativa carenza idrica nel periodo primaverile-estivo, che ha condizionato i risultati produttivi di molte coltivazioni.
Secondo l’Indagine RICA, le aziende agricole italiane presentano nel 2022 un incremento dei ricavi del 15%, in linea con le stime sui conti economici (EEA) prodotte da Eurostat ad aprile 2023. Le stesse aziende hanno subìto un incremento dei costi correnti del 31%, anch’esso in linea con le stime macro. Nonostante la variazione dei costi sia il doppio della crescita dei ricavi, i risultati reddituali, in termini di Valore Aggiunto (VA) e di Reddito Operativo (RO), mostrano incrementi, nell’ordine, rispettivamente, del 4% e del 6%.
Le variazioni, tuttavia, risultano nettamente inferiori sia all’incremento del 2021 rispetto al 2020 che alle stime EAA sull’indice della produttività del lavoro in agricoltura, valutato da Eurostat per l’Italia a +14%. In entrambi i casi, il segno positivo della produttività agricola dimostra, anche in questa straordinaria fase congiunturale, la capacità di resilienza delle aziende agricole agli shock di mercato.
Il Rapporto evidenzia, tuttavia, quanto siano ampie le differenze che esistono tra le diverse tipologie aziendali e, soprattutto, l’elevata variabilità dei risultati economici, in termini sia di ricavi e costi che di redditività del lavoro.
Come è noto, la Rete di Informazione Contabile Agricola (RICA) è una indagine campionaria annuale, svolta in tutti i Paesi Membri dell’Unione Europea, che consente agli imprenditori agricoli di valutare i risultati economici della propria azienda, comparandoli con altre aziende simili.
Sulla base dei dati provenienti dalla RICA, la Commissione europea, in accordo con gli stati membri, definisce e valuta le politiche agricole e decide quali azioni di sostegno finanziario prevedere per gli agricoltori, nell’ambito della PAC, al fine di migliorare la sostenibilità delle attività produttive in termini economici (reddito equo e competitività), ambientali (corretta gestione delle risorse naturali e impiego dei prodotti di sintesi) e sociali (condizioni lavorative e relazioni sociali).
Ogni Stato Membro dell’Unione europea organizza la raccolta dei dati in funzione delle proprie esigenze, adottando regole e metodi definiti a livello comunitario.
In Italia l’indagine viene effettuata, annualmente, dal CREA-Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia, in qualità di organo di collegamento tra l’Italia e l’UE.
Il Rapporto - a cura di Luca Cesaro, Antonio Giampaolo, Matteo Martino e Alfonso Scardera - è realizzato in formato soltanto digitale, in applicazione del principio del Digital First, intersecando le attività della RICA italiana con due processi in atto, la transizione digitale e la transizione ecologica: una priorità chiara e ambiziosa per la ricerca sperimentale in agricoltura e l’analisi socio-economica del sistema agroalimentare.
Documenti allegati
luca.cesaro@crea.gov.it; antonio.giampaolo@crea.gov.it; matteo.martino@crea.gov.it; alfonso.scardera@crea.gov.it